Noi non possiamo entrare nei particolari di questi studi così fecondi di pratici risultati; ci limiteremo a dire che col sostituire a una lente sola un sistema di lenti di diverse curvature, e costruite con qualità speciali di vetri, cui corrispondono proprietà ottiche compensatrici, si è riusciti a ottenere degli obbiettivi praticamente perfetti, nei quali son sensibilmente eliminate le aberrazioni di rifrazione e quelle di dispersione. Per intendere come si possano attenuare queste ultime, si noti che lo spettro ottenuto (V. fig. 64), usando prismi geometricamente uguali e costituiti di sostanze diverse, presentano qualitativamente la stessa successione di colori, ma mentre con alcune sostanze lo spettro RV è assai stretto (nel senso RV) e molto deviato (fig. 66, 1) da B, con altre i primi colori son pochissimo deviati, e assai prossimi a B, e gli altri se ne allontano molto (fig. 67, 2).
Le prime sostanze son dette debolmente dispersive, le seconde fortemente dispersive; citeremo come tipo delle prime il vetro crown; e come tipo delle seconde il vetro flint e il solfuro di carbonio. S’intende subito allora che associando una lente convergente di crown, e una lente poco divergente di flint si potrà con quest’ultima compensare la piccola dispersione prodotta dalla prima, senza annullarne la grande convergenza; si otterrà così una lente convergente presso a poco acromatica; che ha cioè sensibilmente la stessa distanza focale per i colori più importanti dello spettro.
54. Strumenti ottici.
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