Si può, come nel cannocchiale terrestre, far seguire all’obbiettivo dell’astronomico una seconda lente rovesciatrice, tale cioè che della immagine rovesciata A, data dal primo, produca una nuova immagine B reale, eguale e capovolta rispetto ad A ma diritta rispetto all’oggetto; e osservare, con l’oculare, l’immagine B anzichè la A.
Ma è più comoda la disposizione del cannocchiale di Galileo, usata nei binocoli comuni.
I raggi, provenienti dall’obbiettivo K (fig. 68), formerebbero in a un’immagine reale del punto A dell’oggetto; ma investono, prima d’incontrarsi, l’oculare divergente K che li rende divergenti, come se provenissero da A’; si ottiene così dell’oggetto AB l’immagine virtuale, ingrandita e diritta A’B’.
OTTICA FISICA.
Teoria ondulatoria. - Diffrazione. - Interferenza. - Polarizzazione.
53. Teoria dell’emissione e delle ondulazioni. - I fenomeni ottici che finora abbiamo passato in rassegna possono venire spiegati con la teoria dell’emissione, la quale ebbe il suo massimo sviluppo per opera di Newton. Dai corpi luminosi partirebbero incessantemente dei corpuscoli imponderabili, ma dotati d’inerzia, lanciati con enorme velocità, e propagantisi in linea retta; passando da un mezzo a un altro alcuni rimbalzerebbero nel primo mezzo, seguendo le leggi della riflessione, altri penetrerebbero nel secondo mezzo, subendo talune forze speciali in prossimità della superficie di separazione, che avrebbero per effetto una deviazione dal primitivo cammino, secondo le leggi della rifrazione.
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Galileo Newton
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