Le particelle sarebbero di tante specie quanti sono i colori dello spettro; e a ciascuna specie corrisponderebbe un valore diverso della velocità nei mezzi dispersivi; alla diversa velocità sarebbe dovuta la diversa rifrangibilità, mentre tutte si propagherebbero senza separarsi nel vuoto, ove hanno la medesima velocità.
Le grandi risorse del genio di Newton permisero di adattare la teoria, complicandola sempre più, alla spiegazione di tutti i fenomeni noti al suo tempo, dando ragione perfino del brillante fenomeno degli anelli di Newton, da lui stesso scoperti e sottoposti ad acutissime indagini, e che hanno la stessa origine dei colori delle bolle di sapone. Ma proprio da quel tempo una nuova serie di fenomeni interessantissimi, quali le interferenze, la diffrazione, la doppia rifrazione, la polarizzazione, di cui daremo tra poco un breve cenno, misero a duro cimento la teoria newtoniana; mentre un’altra ne sorgeva per opera di Huyghens, la teoria delle ondulazioni, che tutti i fatti osservati riusciva invece a spiegare nel modo più semplice, e che costituì nelle mani del grande fisico francese Fresnel uno strumento potente e completo di sintesi e di previsione per una serie illimitata di antichi e nuovi fenomeni.
Secondo questa teoria nei corpi luminosi si compiono da ciascuna particella delle vibrazioni rapidissime, in numero di alcune centinaia di trilioni a ogni minuto secondo; le vibrazioni si propagano per onde, come il suono, in un mezzo che riempie tutto lo spazio, anche dove non c’è materia, e cui si diede il nome di etere cosmico.
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