In altri casi la vibrazione ha la forma di un’ellisse o di un cerchio (fig. 76); si dice allora che è polarizzata ellitticamente o circolarmente; ogni particella del raggio esegue lo stesso movimento, col solito spostamento di fase rispetto agli altri punti del medesimo raggio.
Ma nel caso generale della luce emessa da un corpo incandescente qualsiasi (luce naturale), la forma della vibrazione va considerata come quella di un ellissi che cambia, dopo brevissimi intervalli di tempo, di forma e di orientazione; ed è perciò decomponibile secondo due componenti, eguali e indipendenti, situate ad angolo retto, per es. secondo AB e CD (fig. 77). Se in un fascio di luce naturale si riesce ad estinguere una delle componenti, per es. CD, si ottiene luce polarizzata rettilineamente, le cui vibrazioni si compiono secondo AB. Or questo può farsi appunto per mezzo di certi apparecchi detti polarizzatori, i quali hanno perciò la funzione, quando siano traversati da un fascio di luce qualsiasi, di estinguerne una parte, e di dar passaggio solo alla luce le cui vibrazioni si compiono rettilineamente in una data direzione; basta ruotarli d’un certo angolo intorno al raggio perchè la direzione della vibrazione della luce che ne emerge ruoti d’un angolo eguale. Uno di questi apparecchi è, per es., il cosiddetto prisma di Nicol, dei cui funzionamento daremo tra poco la spiegazione. Esso si presenta come un piccolo tubo che contiene un prisma quadrangolare trasparente, con le basi inclinate sull’asse; la luce emergente vibra nel piano della diagonale che apparisce più corta.
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Nicol
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