I raggi delle maggiori lunghezze d’onda vengono assorbiti dalle sostanze comunemente usate come trasparenti, esempio il vetro. Cosicchè lo spettro ultrarosso è limitato dal fatto che le radiazioni estreme son estinte dalla lente e dal prisma di vetro; occorre perciò in tal caso sostituire questa sostanza con un’altra che sia trasparente per tutte quelle radiazioni, come il vetro lo è per le visibili e per una parte delle ultrarosse. Si usano a tale scopo prismi e lenti di salgemma. Si è potuto così riconoscere che nella radiazione solare, di cui si produca uno spettro prismatico, la distribuzione dell’energia nello spettro è rappresentata dalla curva II della fig. 83, cioè essa acquista il suo valore massimo al di là dello spettro visibile, segnato in bianco e avente a destra, dopo B, l’estremo rosso; e, dopo quel massimo, torna a diminuire. Sono ancora sensibili nella luce solare radiazioni aventi la lunghezza d’onda di 15(mu), cioè una lunghezza d’onda circa 20 volte maggiore di quella dell’estremo rosso, mentre passando dal violetto al rosso estremo la lunghezza d’onda si raddoppia appena. Se si volesse rappresentare perciò l’intero spettro visibile e l’ultra rosso, caratterizzando le diverse radiazioni con la loro lunghezza d’onda, la parte non visibile sarebbe circa 20 volte più estesa della visibile. Radiazioni di lunghezze d’onda ancora maggiori sono state osservate, con alcune sorgenti luminose terrestri, da Rubens, fino a una lunghezza d’onda di circa 60(mu).
65. Spettro ultravioletto.
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Rubens
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