Elevando la temperatura del solido si produce un duplice effetto nella curva della distribuzione dell’energia: l’emissione aumenta per le diverse radiazioni, ma l’aumento è più marcato nelle radiazioni più rifrangibili, cosicchè il posto ove trovasi il massimo d’emissione si va spostando verso le lunghezze d’onda minori, con una legge dovuta a Wien, e per cui il prodotto della lunghezza d’onda, in cui l’emissione è massima, per la temperatura assoluta del corpo è costante; o ciò che è lo stesso quella lunghezza d’onda è inversamente proporzionale alla temperatura assoluta del corpo, e diviene metà, o un terzo quando la temperatura assoluta si raddoppia o si triplica.
Se poi si considera l’emissione totale del corpo, cioè la quantità di calore irradiata nell’insieme delle radiazioni che esso emette, si trova che essa aumenta rapidamente aumentando la temperatura. La legge di variazione con la temperatura, come pure la legge di distribuzione dell’energia emessa nelle diverse lunghezze d’onda, dipende dalla natura del corpo. Quanto alla prima si è trovato che per tutti i corpi solidi opachi l’emissione è data dalla formolaE = KT^(alpha)
ove T è la temperatura del corpo, e i numeri K e (alpha) cambiano con la natura di esso. Per il platino a ha sensibilmente il valore 5, per gli altri è alquanto minore; ma in corrispondenza è assai maggiore il valore di K, in modo che l’emissione risulta, a pari temperatura, più intensa per quei corpi cui corrisponde un valore di (alpha) minore.
Così per il nero fumo, che a temperature non troppo alte ha fra tutti i corpi il massimo potere emissivo, emette cioè fra tutti la massima quantità di calore, quell’esponente avrebbe il valore 4; e si è dimostrato teoricamente, fondandosi sui principi della termodinamica, che nessun corpo può avere un valore di a minore di 4, mentre si è visto sperimentalmente che per tutti i solidi finora provati a varia tra 4 e 5.
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Wien
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