Ai tre tipi di eccitazione corrisponde in generale una diversa luminosità delle varie righe dello stesso metallo, che si rinforzano o s’indeboliscono non ugualmente; ma le righe son sempre quelle, caratteristiche del metallo.
Per i gas comuni il solo procedimento che possa adottarsi allo scopo di portarli all’incandescenza è quello della scarica elettrica; ordinariamente si ricorre a un tubo contenente il gas a bassa pressione (tubo di Plucker, fig. 86). Il gas s’illumina vivamente, nella parte capillare MN, a ogni scarica che lo attraversi per mezzo degli elettrodi di platino A, B. E lo spettro ottenuto è pure caratteristico della natura del gas.
Il sodio in vapore dà luogo a una riga brillante, che con forti dispersioni si scinde in due vicinissime; queste occupano esattamente il posto di due righe dello spettro solare, il cui insieme costituisce la riga D di Fraunhofer; una riga rossa dà il litio, e una più debole nell’aranciato; e quanto ai gas citeremo il bellissimo spettro dell’idrogeno, di cui due belle righe nel rosso e nel verde azzurro, coincidono con le righe C, F dello spettro solare. L’analisi spettrale si esegue appunto esaminando lo spettro della sostanza vaporizzata opportunamente, e confrontandolo con talune tabelle estesissime, contenenti gli spettri dei diversi elementi; si poterono così scoprire dei nuovi elementi, prima sconosciuti, come il cesio, il rubidio, il tallio, l’indio, il gallio, e si potè definitivamente classificare tra gli elementi i nuovi gas scoperti nell’atmosfera, come l’argon, il neon, il cripton, a ciascuno dei quali corrisponde un nuovo spettro caratteristico; lo stesso avvenne del radio e dell’elio.
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Plucker Fraunhofer
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