S’intende adesso la necessità, per trattenere sulla pallina lo stato elettrico comunicato col contatto, di sospenderla a un filo di seta, o anche a un filo metallico sostenuto da una colonna di vetro. E s’intende ancora che la non elettrizzabilità dei metalli per strofinio può esser solo apparente, poichè se anche lo stato elettrico effettivamente venisse creato, si disperderebbe al suolo attraverso la mano che li sostiene. Basta, per accertarcene, strofinare una bacchetta di metallo sostenuta per mezzo di un corpo isolante. Troveremo in tal caso segni non dubbi di elettrizzazione.
La sovrapposizione delle due elettricità vitrea e resinosa sullo stesso corpo le neutralizza entrambe, parzialmente o totalmente, come se si trattasse della somma di una quantità positiva e di una quantità negativa. Questo carattere opposto delle due elettrizzazioni ha determinato appunto il nome di elettricità positiva per l’una (quella acquistata dal vetro) e di elettricità negativa per l’altra (quella acquistata dall’ebanite).
70. Elettroscopio a foglie d’oro. - I principi esposti ci permettono d’intendere il funzionamento di questo apparecchio, che serve assai più comodamente del pendolino a riconoscere se un corpo è elettrizzato. Una bacchetta metallica, terminata superiormente da una sferetta, porta due foglioline sottilissime d’oro, ed è circondata da una campana di vetro, e sostenuta da uno spesso anello di una sostanza meglio isolante del vetro, es. l’ebanite, l’ambra, la ceralacca, o la dielettrina, che è un miscuglio di zolfo e di paraffina.
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