Difatti il lavoro compiuto delle forze elettriche sopra 1 coulomb = 3 x1011 unità elettrostatiche, quando la differenza di potenziale è di 1 volta, sarà, per la formola precedente:
L = 3x10^9x(1/300) = 10.000.000 ergon = 1 joule
79. Movimento spontaneo delle cariche e dei corpi elettrizzati. Potenziale d’un conduttore. - Nel punto A di un campo (fig. 102) il potenziale abbia il valore VA, e nel punto B, molto prossimo ad A, il valore VB, e sia VA > VB. Quando una pallina portante la carica + Q passa da A a B, le forze elettriche fanno un lavoroL = Q (VA - VB)
che è positivo, cioè motore. Ciò vuol dire che, lungo il piccolo tratto AB, la forza è motrice ed ha come valore medio (VA-VB)/AB ove AB è la distanza dei due punti. Perciò la pallina se è mobile liberamente lungo la retta AB, si muoverà spontaneamente nel senso AB, ovvero dai punti di potenziale più alto verso quelli di potenziale più basso. Invece una carica negativa si muoverebbe in senso opposto.
Collochiamo adesso tra A e B un pezzetto di filo conduttore isolato; per quanto si è detto l’elettricità positiva e la negativa, che sono in esso sempre esistenti in quantità eguale, si muoveranno in senso opposto: la prima verso B, la seconda verso A; si altereranno con ciò i valori del potenziale in tutti i punti del campo, e in conseguenza a un certo punto le cariche si fermano, localizzandosi alla superficie del filo, che viene così elettrizzato per influenza. Se cessa il movimento, ciò vuol dire che cessa la forza cui esso è dovuto, la quale è sempre data da (VA-VB)/AB; adunque deve annullarsi VA - VB, cioè i due punti acquistano lo stesso potenziale per lo spostamento delle cariche dovuto alle forze preesistenti tra A e B.
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