Il potenziale vero di un conduttore A all’interno della stanza sarà, a rigore, il lavoro fatto dalle forze elettriche quando l’unità di carica dal conduttore A sia portata, attraverso una piccola apertura praticata nella stanza, fino a distanza infinita. Sia esso VA. Un altro conduttore abbia invece il potenziale vero VB; e sia infine V il potenziale vero comune alla Terra e i punti della stanza. La differenza dei potenziali veri tra A e B sarà
VA - VBma resterà la stessa se noi sostituiamo ai potenziale veri VA e VB le differenze col potenziale V del suolo; ponendo, cioè:
vA = VA - VvB = VB - V
sarà, come è evidente,
vA - vB = VA - VBAdunque non avrà alcuna conseguenza il sostituire, per i fenomeni che hanno luogo tra i due conduttori, ai loro potenziali veri VA e VB, quelli apparenti rispetto al suolo, cioè vA e vB.
Anzi questa sostituzione avrà un vantaggio. Noi abbiamo detto, invero, che comunicando elettricità a un conduttore se ne eleva il potenziale, così come si eleva la temperatura d’un corpo comunicandogli calore. D’altra parte quando il conduttore tocca le pareti o il suolo della stanza, e non esistono all’interno di questa altri conduttori carichi e isolati, esso perde rigorosamente tutta la sua elettricità, poichè le cariche si portano alla superficie esterna del conduttore unico formato col contatto. Chiamando zero il potenziale attuale del conduttore, posto in comunicazione col suolo, noi potremo dire perciò che un conduttore a potenziale zero, sottratto all’influenza di altri conduttori carichi, non ha carica elettrica; mentre un conduttore che ha una carica positiva o negativa avrà un potenziale positivo o negativo.
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Terra
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