È chiaro allora che su B resterà solo la carica omonima di quella di A.
Esistono importanti applicazioni di questa proprietà dei conduttori muniti di punte, il cui effetto sui corpi elettrizzati presenti equivale a quello di una comunicazione invisibile con i diversi punti di questi.
Condensatori e macchine elettrostatiche.
82. Capacità elettrica. - Comunicando a un conduttore isolato una carica Q, esso assume un potenziale V; raddoppiando o triplicando Q, si raddoppia o si triplica V (§ 80), cioè per elevare di 1 il potenziale di un conduttore si richiede una ben determinata quantità di elettricità, che si assume come misura della capacità elettrica del conduttore. Indicandola con C, è chiaro perciò che per comunicare al conduttore un potenziale V occorrerà una quantità d’elettricità:
Q = C VLa capacità elettrica ha quindi una certa analogia con la capacità calorifica, espressa dalla quantità di calore che occorre per elevare di un grado la temperatura d’un corpo, e anche con la sezione o base di un recipiente cilindrico, che misura in certa guisa la quantità di liquido che occorre per elevare il livello di 1 centimetro.
Si noti però che la capacità d’un conduttore dipende, oltre che dalla forma e dalle dimensioni del conduttore medesimo, anche dalla presenza e dalla posizione di altri conduttori vicini che ne subiscono l’influenza, poichè, come si è visto nel precedente paragrafo (caso b), la presenza di questi abbassa il potenziale del primo, a parità di carica in esso contenuta; e perciò occorrerà una maggiore carica per elevarne di 1 il potenziale.
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