Questo effetto è specialmente cospicuo se i conduttori indotti sono in comunicazione col suolo, e son portati a piccolissima distanza dall’inducente. E così si dimostra che mentre la capacità di una sfera isolata è numericamente eguale al suo raggio R, circondandola di un involucro conduttore sferico alla distanza d, messo in comunicazione col suolo, essa viene moltiplicata per il rapporto tra il raggio della sfera e la distanza dall’involucro. Se fosse R = 20 cm. e d = 0,1 cm, la capacità diverrebbe perciò 200 volte più grande.
Questi apparecchi nei quali si può, a parità di potenziale, accumulare una carica maggiore che nei conduttori isolati, si chiamano condensatori. Si può dar loro la forma di due piatti affacciati; e allora caricando un piatto mentre l’altro è in comunicazione col suolo, la capacità del primo sarà proporzionale alla superficie e inversamente proporzionale alla distanza tra i piatti.
Il modello più semplice di condensatore è costituito da una lastra di vetro o di altra sostanza isolante sulle cui facce sono incollate due lamine di stagnola, che si chiamano armature, e di cui l’una si mette in comunicazione con la macchina elettrostatica e l’altra col suolo.
Un’altra forma molto comune è detta bottiglia di Leyda, (fig. 107) e consiste in una bottiglia o un bicchiere che porta incollate nella superficie interna e nella esterna, fino a una certa distanza dai bordi, due lamine di stagnola. L’armatura interna comunica con un’asta conduttrice munita di una sferetta B.
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Leyda
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