85. Misura dei potenziali. - Si è dimostrato sperimentalmente che l’elettroscopio a foglie d’oro, rilegato per mezzo di un filo lungo e sottile a un conduttore, può servire alla graduazione dei potenziali, poichè dà una divergenza costante se si tocca con lo estremo del filo un punto qualsiasi di un conduttore che non agisca per influenza sull’elettroscopio; e la divergenza si annulla quando il conduttore, anche se sottoposto ad azioni d’influenza, è al potenziale zero, cioè in contatto col suolo.
Ma la divergenza non è proporzionale al potenziale del conduttore. Esistono invece degli apparecchi molto delicati che permettono la misura assoluta del potenziale d’un conduttore, o anche la misura relativa di essa, cioè il rapporto tra il potenziale d’un corpo e quello d’un altro. Questi apparecchi sono gli elettrometri; ma noi in proposito possiamo dire soltanto che essi son fondati sulla misura delle forze attrattive che si esercitano tra alcuni conduttori fissi e altri molto leggieri e dotati di estrema mobilità.
86. Dielettrici. - Tra due piatti, formanti un condensatore piano, e immersi nell’aria, la differenza di potenziale non può superare un certo limite, che dipende dalla loro distanza; al di là di quel limite scocca la scintilla tra le armature, e il condensatore si scarica attraverso il ponte conduttore cui equivale, come vedremo, la scintilla medesima. L’interposizione di una lamina isolante solida, come il vetro, l’ebanite, la mica, ecc. rende più difficile la produzione della scintilla; e permette perciò di portare le due armature a una differenza di potenziale molto più grande, e di condensarvi perciò maggiore quantità d’elettricità. È così che le due armature d’una bottiglia di Leyda, avente lo spessore d’un paio di millimetri, posson caricarsi a una differenza di potenziale capace di fare scoccare nell’aria una scintilla di più che 10 centimetri di lunghezza.
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Leyda
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