92. Interpretazione dei fenomeni magnetici. - Siamo adesso in grado di riunire i fatti finora osservati in un’unica interpretazione, che non vuole essere una spiegazione, ma solo un mezzo semplice di collegare tra loro i fatti medesimi, deducendoli da alcuni di essi e da qualche ipotesi opportunamente stabilita.
L’esperienza del § 88, n. 5, detta anche della calamita spezzata, ci dice intanto che la più piccola parte di un magnete è anch’essa un magnete cortissimo, coi due poli agli estremi. Noi estenderemo questa proprietà alle molecole dei magneti, riterremo cioè che ogni molecola di essi sia un magnetino completo, avente agli estremi quantità uguali ed opposte di magnetismo. In un pezzo d’acciaio non magnetizzato, o in un pezzo di ferro, i magneti molecolari esistono già; ma sono orientati disordinatamente, annullando cosi i loro effetti all’esterno. Sotto l’azione di un campo magnetico esterno i magneti elementari si orienterebbero nel senso del campo, con tutti i poli nord rivolti da una parte e i poli sud dall’altra. Questa orientazione sarebbe permanente nell’acciaio, temporanea nel ferro; e avrebbe per effetto di mettere in presenza, nelle parti medie del corpo, un polo sud di una molecola col polo nord della successiva, rimanendo liberi due poli opposti agli estremi di ogni fila. Ed è chiaro che le masse magnetiche opposte presenti nell’interno non avranno all’esterno alcuna azione, mentre questa si estrinsecherà solo agli estremi della sbarra, o meglio ove termina ogni fila di magneti elementari.
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