È chiaro allora che in t secondi passerà lungo il filo un numero Q di coulomb dato daQ = i t (2)
98. La pila di Volta. - Ma prima di studiare in dettaglio gli effetti della corrente, dobbiamo far conoscenza almeno con uno dei metodi per la sua produzione.
Le macchine elettrostatiche, di cui abbiamo fatto uso nella prima parte dell’Elettrologia, permettono di ottenere differenze di potenziale elevatissime tra due conduttori isolati; ma appena tra questi s’interpone un filo conduttore, questo è traversato da una corrente intensa di brevissima durata, cioè da una scarica elettrica, e continuando a girare la macchina lungo il filo circola una corrente debolissima, e ai suoi estremi resta solo una piccolissima differenza di potenziale. Così con le più potenti macchine elettrostatiche, e interponendo tra i poli un filo metallico, non si riescono a ottenere correnti superiori a qualche millesimo d’ampére, e mentre tra due conduttori isolati la macchina può esser capace di stabilire una differenza di potenziale superiore a 50.000 volta, rilegandoli con un filo di rame di qualche metro di lunghezza e di qualche millimetro quadrato di sezione la differenza di potenziale discende a qualche centomillesimo di volt.
Fu merito del nostro Volta di aver creato, dopo una serie celebre di esperienze e di argomentazioni ingegnosissime, la pila che porta il suo nome, e che fu il primo apparecchio capace di mantenere agli estremi d’un filo metallico differenze di potenziale molto più grandi, alle quali corrispondono nel filo, come vedremo, correnti più intense.
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