Una calamita CC', opportunamente disposta e che agisce differentemente sui due aghi, per la diversa distanza, permette di attenuare ancora più la forza direttrice del campo terrestre.
3° rendere facilmente osservabili le deviazioni, anche piccole dell’ago o del sistema astatico. A tal fine si attacca all’equipaggio mobile portante gli aghi uno specchietto S sul quale s’invia un fascio di luce che viene dallo specchio riflesso su una scala graduata. La più piccola deviazione determina allora una rotazione dello specchio, e quindi una rotazione doppia del fascio riflesso, che si potrà comodamente osservare sulla scala disposta a conveniente distanza.
Con questi, e altri perfezionamenti su cui non possiamo insistere, si riesce oggi a percepire e a misurare della corrente la cui intensità è appena di qualche trilionesimo d’ampére.
Ma questi galvanometri, e anche quelli di sensibilità minore, sono d’impiego molto delicato: e funzionano poco regolarmente se nelle vicinanze esistono condutture percorse da correnti forti non costanti, o masse magnetiche in moto, agenti perciò in modo variabile sul sensibilissimo equipaggio magnetico dell’apparecchio.
Sono invece molto più comodi i galvanometri detti a bobina o rocchetto mobile, nei quali s’utilizza l’azione di un campo fisso molto intenso, creato da calamite permanenti, su un piccolo telaio mobile, a molte spire, percorso dalla corrente che si vuol misurare. Come abbiamo detto questo telaio equivale, quando è percorso dalla corrente, a un sistema di lamine magnetizzate, che tenderanno a disporsi normalmente al campo esterno.
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