Il calore svolto in un determinato conduttore è proporzionale al quadrato dell’intensità, alla resistenza del conduttore, e al tempo che dura il passaggio della corrente.
Se ci riferiamo al lavoro meccanico consumato in un minuto secondo, la formola (2) ci dà
Ljoule per secondo = Evolta x iampereo anche
Lwatt = Evolta x iampereCosì una lampada a incandescenza da 16 candele consuma all’incirca 50 watt; se essa è fabbricata per usarsi alla tensione di 150 volt, l’ultima formola ci permette di calcolare la intensità della corrente che l’attraverserà :
50 = 150 i
da cuii = 1/3 di ampere
Il calore in essa svolto a ogni secondo sarà
Q = 0,24 L = 0,24 x 50 = 12 calorie per secondo.
Il lavoro totale assorbito in un’ora sarà 50 wattora, eguale a 50 x 3600 joule; ma l’unità wattora è più usata in simili casi.
105. Correnti termoelettriche. - Seebeck scoperse nel 1821 che formando un circuito chiuso con due metalli diversi A, B (fig. 136), saldati fra loro nei punti P e Q, una corrente circola nel sistema appena tra le due saldature P e Q esista una differenza di temperatura. La corrente ottenuta dipende dalla forza elettromotrice termoelettrica, e dalla resistenza totale del circuito, secondo la legge di Ohm.
Quanto alla forza elettromotrice essa dipende dalla natura dei metalli in contatto e dalla differenza di temperatura delle saldature. Ma è, in generale, molto debole; così con bismuto e antimonio, finchè le temperature dei contatti son comprese tra 0° e 100°, la f. e. m. è sensibilmente proporzionale alla differenza delle due temperature, in ragione di 50 milionesimi di volta per ogni grado di differenza; ed è solo di 8 milionesimi di volta per grado nella coppia ferro-rame.
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Evolta Evolta Ohm
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