Evitando le azioni secondarie sugli elettrodi, restano quelle col liquido. Esamineremo brevemente le principali che hanno luogo in alcuni dei sei tipi d’elettrolisi sopra numerati.
1° caso. L’idrogeno e il cloro si sviluppano liberamente agli elettrodi, e possono raccogliersi con due provette piene di liquido capovolte sugli elettrodi stessi.
2° caso. Il cloro si sviluppa liberamente: il potassio reagisce con l’acqua secondo l’equazione nota.
K2 + 2H2O = 2KOH + H2
e al catodo si ha sviluppo d’idrogeno, come nel primo caso, ma la soluzione nelle sue vicinanze comincia a contenere dell’idrato potassico, che la rende alcalina, e perturba, se è presente in grande quantità, il processo elettrolitico.
3° caso. L’idrogeno si sviluppa al catodo; il radicale acido SO4 reagisce con l’acqua secondo l’equazioneSO4 + H2O = H2 SO4 + O
e l’ossigeno si svolge all’anodo. Come si vede la molecola di H2 SO4 si ricostituisce in vicinanza del catodo, e agli elettrodi si liberano H2 e O nelle proporzioni che si otterrebbero se l’acqua, e non l’acido, fossero decomposti dalla corrente. È in questo senso che si suol dire che l’acqua è decomposta dal passaggio della corrente, la quale in verità decompone l’acido solforico aggiunto, che si riforma per il processo secondario ora riferito.
4° caso. Il rame, o in generale il metallo che costituisce il sale, si precipita sul catodo, ricoprendolo di uno strato che può in opportune condizioni essere molto aderente e compatto, permettendo così di ramare, o argentare, o nichelare, o dorare l’elettrodo.
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