112. Polarizzazione. - In ogni caso, però, si abbia da fare con una pila o con un voltametro, le azioni chimiche che vi si producono corrispondono in generale a una diminuzione o a un aumento dell’energia chimica dell’apparecchio. Consideriamo, per fissare le idee, un voltametro ad acqua acidulata con elettrodi di platino: il passaggio d’un coulomb d’elettricità sviluppa energia termica, per il riscaldamento del liquido (nella sua massa) proporzionale alla sua resistenza e al quadrato dell’intensità, e inoltre sviluppa la energia chimica occorrente alla decomposizione dell’acqua in idrogeno e ossigeno. Ma se indichiamo con VA e VB i potenziali degli elettrodi e con q = i t la quantità di elettricità passata, il lavoro totale compiuto dalla corrente è eguale aL = q(VA - VB) = i t (VA - VB) (1)
Se fosseVA - VB = i r
come avviene nei conduttori metallici per la legge di Ohm, sarebbeL = i t x i r = i^2 r t
e si otterrebbe quindi come lavoro compiuto dalla corrente solo quello trasformato in calore per l’effetto Joule. Ma L deve comprendere in più il lavoro chimico compiuto nel voltametro; sarà perciò
L > i^2 r te perciò
VA - VB > i rAdunque nel voltametro in l’unzione la caduta di tensione VA - VB è maggiore della perdita ohmica di tensione ir. Chiamiamo e la differenza, poniamo cioè
VA - VB = i r + e (2)
allora la (1) ci fornisceL = i^2 r t + e i t = i^2 r t + e q
nella quale son nettamente separati il lavoro per l’effetto termico i^2 r t, e il lavoro chimico compiuto eq, che risulta, com’era da prevedere, proporzionale alla quantità q d’elettricità circolata e, quindi al peso d’acqua decomposta.
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Ohm Joule
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