Vedremo ancora come della polarizzazione si può trarre profitto nelle pile secondarie o negli accumulatori.
La corrente nei gas. Nuove radiazioni. Radioattività.
113. Le due forme di corrente nei gas. I gas sono, nelle condizioni normali, assolutamente isolanti; cosicchè tra due piatti portati a diverso potenziale non ha luogo alcuna corrente.
Quando però un gas venga sottoposto a speciali procedimenti, esso acquista una particolare conducibilità, che si è potuta riconoscere di natura convettiva, come negli elettroliti; l’agente che crea quella conducibilità determina nel gas la produzione di ioni, cioè di nuclei carichi di elettricità positiva e negativa. Gli ioni muovendosi tra i piatti a diverso potenziale, in virtù del campo da questi prodotto, e precipitandosi sui piatti medesimi, tendono a neutralizzarne le cariche, ed obligano la pila ai cui estremi questi son rilegati a rifornirle in continuazione. Si ha così una corrente nel circuito che rilega i piatti alla pila, con lo stesso meccanismo studiato nell’elettrolisi.
Mentre però negli elettroliti la dissociazione elettrica del corpo sciolto fornisce sempre gli ioni necessari al trasporto delle cariche, e ne crea incessantemente dei nuovi, a misura che una piccola parte dei già esistenti si precipitano sugli elettrodi, nei gas la ionizzazione non è spontanea; anzi gli ioni formati dall’agente hanno una tendenza e ricombinarsi, e a perdere la qualità di ioni.
Inoltre essi non son costituiti, come gli elettrolitici, da mezze molecole cariche di elettricità opposte, ma interviene una dissociazione dell’atomo, come è dimostrato dal fatto che il fenomeno può aver luogo anche in alcuni gas la cui molecola è monoatomica, e che in taluni casi gli ioni ottenuti hanno una massa molto minore del più leggiero tra gli atomi materiali conosciuti.
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