Tutti i gruppi vaganti come una individualità, siano costituiti da un solo elettrone o da un gruppo pesante di diverse molecole riunite intorno all’elettrone, devono possedere, per la teoria cinetica dei gas, la stessa forza viva. E se si tratta di un elettrone si potrà ancora parlare della sua forza viva, malgrado esso non possegga massa materiale; noi vedremo invero che una pura carica elettrica, per il fatto che è animata da una certa velocità, presenta una inerzia o una massa apparente, si oppone cioè contro le cause che tendono a variare la velocità o la direzione del suo moto.
Tornando agli ioni in generale, la presenza d’un campo elettrico li spingerà verso gli elettrodi, come avviene degli ioni elettrolitici nelle soluzioni. E anche qui, se gli ioni non incontrassero ostacoli nel loro cammino, il loro moto sarebbe uniformemente accelerato, raggiungendosi presto velocità rilevanti, per la grande carica elettrica e la piccola massa reale o apparente.
In realtà il moto è ostacolato dagli incontri con le altre particelle del gas, incontri che si susseguono a intervalli brevissimi, cosicchè il moto finisce, in realtà, col divenire uniforme, ma con velocità tanto maggiore quanto più il campo è intenso. Sono state appunto determinate le mobilità degli ioni dei due segni, prodotti da cause diverse, sotto l’azione di un campo elettrico determinato; e si è visto che in generale le mobilità sono diverse, ma per le due specie di ioni prodotte con lo stesso mezzo il rapporto delle mobilità è sensibilmente costante, qualunque sia il mezzo impiegato, ed è maggiore quella degli ioni negativi.
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