L’ultimo, il radio F, coincide col polonio della signora Curie. La fig. 150 presenta un quadro delle successive trasformazioni.
La durata delle successive disintegrazioni sarebbe molto diversa; così mentre il radio disemanato si converte per metà in emanazione in 1300 anni, l’emanazione si converte in radio A in 4 giorni; e alle successive trasformazioni a metà del radio A e dei suoi successori corrispondono le durate di 3 minuti, e le altre indicate nella figura, fino alla trasformazione di F in 143 giorni, che è appunto la durata a metà caratteristica del polonio.
Nel radio contenuto nei minerali sono presenti insieme tutti i prodotti successivi in equilibrio radioattivo; tale cioè che di ciascun prodotto intermedio se ne genera tanto dal precedente, quanto se ne trasforma nel consecutivo. In totale partendo dal radio, e giungendo al radio D si perdono 4 particelle (alpha); ed è chiaro che l’emanazione e la radiottività da essa indotta, che contiene il radio A, il B e il C, presenteranno anche l’emissione di raggi (beta) e (gamma) solo perchè a poco a poco si va formando il radio C, che è un prodotto a rapida trasformazione, e che emette, in questa, raggi (alpha), (beta), e (gamma).
Una serie analoga si è trovata per la famiglia del torio.
Noteremo ancora che la discendenza del radio dall’uranio, intuita dal Rutherford, si è potuta ben accertare solo negli ultimi tempi, poichè si è dimostrato che l’uranio, reso privo di ogni traccia di radio, e abbandonato a sè, manifesta dopo molto tempo la ricomparsa del radio, che si rivela specialmente per la sua emanazione.
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Curie Rutherford
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