- Questa concezione evoluzionistica della materia è veramente, per le sostanze non radioattive, una ipotesi ardita, e per il momento non necessaria; in verità nessun esempio ci è noto di sostanze che attraverso ai secoli abbian cambiato natura; ma si può ben osservare che, di fronte ai lunghi decorsi di tempo che queste trasformazioni posson richiedere per manifestarsi a noi, le nostre epoche storiche rappresentano una ben misera cosa.
Comunque sia, resta accertato che nella costituzione interna dell’atomo all’elettrone spetta una parte fondamentale; purtroppo manca ancora un modello concreto e soddisfacente del modo come il resto dell’atomo debba ritenersi formato.
Fu per qualche tempo accolta come un tentativo ben promettente una teoria di J. J. Thomson, secondo la quale in una sfera permeabile costituita da elettricità positiva si aggirerebbero in gran numero gli elettroni negativi, in balìa delle loro forze mutue ripulsive e della forza attrattiva centripeta dovuta alla carica positiva della sfera. Il risultato più interessante della concezione del Thomson riguarda la spiegazione della legge periodica di Mendeleeff, poichè supponendo che il numero di elettroni liberi aumenti progressivamente col peso atomico dell’elemento, essi assumerebbero disposizioni simmetriche, capaci di riprodursi, nei loro caratteri essenziali, a intervalli consecutivi.
La teoria del Thomson, che non può qui essere esposta in tutti i suoi particolari, ridurrebbe la materia alla riunione pura e semplice di cariche elettriche positive e negative.
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