La carica positiva non avrebbe alcun effetto sulla massa apparente dell’atomo, determinata solo dagli elettroni negativi presenti; inoltre la perdita o il guadagno di uno o più elettroni da parte dell’atomo neutro avrebbe luogo con diversa facilità per atomi diversi; si otterrebbero con ciò gli atomioni positivi o negativi che abbiamo incontrato più volte.
Non solo la materia si ridurrebbe così alla riunione di semplici cariche elettriche, ma anche le forze di affinità chimiche che tengono uniti gli atomi nelle molecole avrebbero origine elettrica. Due atomi monovalenti come il Cloro e il Sodio si combinerebbero nella molecola di cloruro di sodio per l’azione elettrica tra l’atomo di sodio che ha perduto un elettrone, e l’atomo di cloro che ne ha guadagnato uno.
Adunque non più materia, ma cariche elettriche; non più affinità chimiche tra elementi diversi, ma sole forze elettrostatiche. - La Chimica intera e tutta la Meccanica e la Fisica e le Scienze che ne dipendono diverrebbero dei capitoli della Elettrologia!
Occorre però ben distinguere in queste ardite speculazioni ciò che è conseguenza immediata della ricerca positiva, da ciò che è anticipazione affrettata verso una sintesi alquanto prematura.
L’atomo è una conquista ormai definitiva, non meno dell’elettrone, del quale conosciamo già la natura puramente elettrica, la carica, la massa apparente e la variazione di questa al cambiare della velocità. La presenza degli elettroni nell’atomo è anch’essa un fatto assodato, che si rivela sopratutto nelle vibrazioni che essi eseguono, e a cui son dovute tutte le manifestazioni luminose della materia.
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