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      PILA LECLANCHÈ. - Questa pila (fig. 164), utile solo per correnti di breve durata, ha per liquido eccitatore una soluzione di cloruro di ammonio (sale ammoniaco) in cui pesca la bacchetta di zinco; e per depolarizzatore un miscuglio solido di coke polverizzato e biossido di manganese, circondante un prisma di carbone di storta.
      140. Osservazioni generali sulle pile. - In tutte le pile usuali si utilizza l’energia chimica dello zinco, che per il passaggio della corrente si scioglie nel liquido eccitatore. Per ogni ampér-ora di quantità di elettricità circolata si dovrebbe distruggere teoricamente 1,2 gr. di zinco; abbiamo visto che in una pila Bunsen ben montata il consumo non supera 1,3 gr. Il consumo non è quindi gran che superiore al minimo teorico, corrispondente al miglior rendimento. Passando all’energia svolta, equivalente all’energia chimica dello zinco trasformato in sale, la pila idroelettrica è di un rendimento elevatissimo di fronte a quello della macchina a vapore, poichè tale rendimento può raggiungere il 90 per cento(4). Pur tuttavia, come notammo in principio, le pile idroelettriche non sono molto convenienti industrialmente, poichè i corpi utilizzati son piuttosto costosi.
      In quanto alla potenza che può svolgere la pila per ogni Kg. del suo peso, essa può divenire, nella pila Rénier, di 10 watt per Kg., mentre nella pila Daniell, come abbiamo visto, è solo di 0,3 watt per Kg.
      141. Accoppiamento delle pile. - Una pila introdotta in un circuito vi stabilisce l’azione della sua f. e. m., ma nello stesso tempo accresce la resistenza totale, poichè alla esterna aggiunge la propria.


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 2. Calore - Ottica - Elettrostatica e Magnetismo - Corrente elettrica - Elettrotecnica
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 345

   





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