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      È di grande importanza poter generare l’energia elettrica nella forma più conveniente, prima di eseguire il trasporto trasformarla nella forma più adatta per quel caso di trasporto, e all’arrivo trasformarla ancora nella forma più adatta per quel caso di utilizzazione.
      Si intende bene come sia difficile scegliere nei vari casi la forma più conveniente, e decidere fino a che punto la trasformazione, che produce sempre delle perdite, non diventi tanto onerosa da costringere a rinunziarvi. Comunque sia gli apparecchi che permettono tale trasformazione esistono, e prendono il nome appunto di trasformatori. A tal nome generico si fa seguire un’aggiunta, che esprime il genere di trasformazione per cui l’apparecchio fu costruito.
      Si dicono trasformatori di tensione quegli apparecchi che trasformano una corrente di alta tensione e piccola intensità in una altra a bassa tensione e grande intensità, e viceversa. Tali trasformatori posson essere di due specie, secondo che si tratti di correnti continue o di correnti alternate.
      Un’altra categoria di trasformatori permette poi di passare da una a un’altra qualunque delle tre forme di correnti: continue, alternate e trifasiche; con combinazione di vari apparecchi, e talvolta con un apparecchio solo, si riesce a eseguire oramai qualunque trasformazione.
      150. Cominciamo dai trasformatori di tensione, e occupiamoci anzitutto della loro utilità.
      Quando l’energia elettrica viene sviluppata a grande distanza dal posto dell’utilizzazione, come, p. es., quando con l’energia di una caduta d’acqua si vuole illuminare elettricamente una città piuttosto lontana, riguardo alla tensione si ha interesse che essa sia non molto elevata alla dinamo generatrice, elevatissima nella linea e molto bassa ai poli delle lampade elettriche.


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 2. Calore - Ottica - Elettrostatica e Magnetismo - Corrente elettrica - Elettrotecnica
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 345