Questi trasformatori eseguono il loro ufficio con pezzi assolutamente fissi; si chiamano perciò trasformatori statici, e non richiedono quasi nessuna manutenzione e sorveglianza. Tale proprietà preziosa non possiedono invece i trasformatori di tensione per correnti continue, i quali in fondo risultano dall’accoppiamento meccanico di due dinamo, di cui una riceve l’energia elettrica, e, funzionando da motore, mette in movimento l’altra, mentre questa genera la corrente a tensione diversa.
Questi apparecchi, oltre che dar luogo nella trasformazione a perdite maggiori, richiedono una sorveglianza continua.
In quanto alle trasformazioni dall’una all’altra delle tre forme di correnti: continue, alternate e trifasiche, dobbiamo limitarci a dire che tale trasformazione avviene per mezzo di apparecchi a rotazione, detti trasformatori rotativi o commutatrici.
Apparecchi industriali per le misure elettriche.
151. Amperometri. - Per la misura delle correnti impiegate nella pratica si ricorre a degli apparecchi molto più semplici dei galvanometri; in essi lo spostamento di un indice sopra un cerchio graduato indica direttamente il numero di ampére della corrente che circola nell’apparecchio. Essi sono fondati, quasi sempre, sulle azioni elettromagnetiche; così in alcuni un nucleo di ferro trattenuto da una molla è succhiato da un solenoide percorso dalla corrente, in altri si utilizza il principio del galvanometro a telaio mobile di Deprez e d’Arsonval (§ 100) e si oppone al suo moto una molla antagonista; questi movimenti si traducono con leve e ingranaggi opportuni in spostamenti dell’indice su un cerchio, che viene graduato per confronto con l’indicazione data, p. es., da un voltametro ad argento o da un amperometro campione già tarato con questo.
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Deprez Arsonval
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