Constano di due spirali di cui una mobile, l’altra fissa, agenti l’una sull’altra: una delle spirali, di filo grosso, detta spirale amperometrica, è percorsa dalla totalità della corrente che traversa il circuito; l’altra, resistentissima, di filo lungo e sottile, detta spirale voltimetrica, è inserita in derivazione tra gli estremi del circuito; l’intensità che passa nella seconda è, come nei voltimetri, proporzionale alla differenza di potenziale tra quegli estremi. Or la deviazione della spirale mobile è proporzionale alle intensità delle correnti che circolano nell’una e nell’altra delle due spirali, e quindi al loro prodotto; ma la intensità che circola nella spirale voltimetrica è proporzionale alla differenza di potenziale tra gli estremi del circuito, quindi la deviazione, in definitivo, è proporzionale al prodotto EI della forza elettromotrice tra gli estremi del circuito per l’intensità che vi circola, cioè alla potenza elettrica spesa nel circuito. L’apparecchio è graduato con metodi speciali.
154. Misuratori di energia elettrica, o contatori o wattorametri. - Sono gli apparecchi che le società fornitrici dell’energia elettrica collocano in ciascun impianto privato, per il computo dell’energia consumata. Tale energia può valutarsi in joule, che è l’energia ricavata dall’impiego della potenza di un watt per un minuto secondo, ovvero in wattora, che è l’energia ricavata dall’impiego della potenza di un watt per un’ora. Si intende da sè il significato delle parole etto-watt-ora, kilo-watt-ora ecc.
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