D’allora il sistema Marconi, e quelli degli altri inventori che, presa l’idea fondamentale, ne han modificato l’attuazione copiandosi spesso l’un l’altro, si son via via alquanto modificati, cosicchè adesso si ritrova ben poco di diverso tra i vari sistemi che si contendono il campo, differendo talvolta per dei particolari insignificanti, quanto basta cioè, e basta ben poco, per strappare un brevetto. - Il risultato principale di queste innovazioni è in fondo questo: che all’oscillatore tipo Hertz-Righi si è poco a poco sostituito un dispositivo che somiglia invece molto a quello con cui il Tesla produsse le sue correnti ad alta frequenza.
Il rocchetto R (fig. 176) messo in azione da un interruttore, o anche direttamente dalla corrente di una dinamo a corrente alternata, crea periodicamente una differenza di potenziale tra le palline a, b, caricando insieme il condensatore C rilegato ai suoi estremi. Raggiunta ogni volta la differenza di potenziale sufficiente, una scintilla scocca tra a e b; e si originano le scariche oscillanti del condensatore, le quali traversano le spire di filo corto e grosso del primario d’un trasformatore di tensione. Ai poli M e N del secondario di questo si produce così una f. e. m. alternata d’alta frequenza, che ha per periodo quello delle correnti oscillatorie traversanti il primario. Del circuito secondario, più o meno direttamente, fa parte l’antenna.
Le oscillazioni così ottenute sono molto più lente delle Hertziane, e anche più energiche; ma, quel che è più, sono molto meno smorzate.
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