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      Le donne che la occupano sono vecchie ubbriacone, molte delle quali sospettasi vivano di ladroneccio.
      La polizia ha l'occhio aperto sopra queste donne, come sopra tutti gli abitanti di queste tristissime case.
      Accade qualche volta agli agenti di dover discendere in questi bassi fondi allo spuntar dei giorno. Non appena siano essi entrati nella casa dove si trova la camerata, della quale abbiamo testè parlato, che tutte le donne che la occupano si mettono a sedere sul loro canile per facilitare le ricerche di prammatica.
      Lo spettacolo di siffatte mummie animate ha qualche cosa del sepolcrale, e si direbbe che il celebre autore di Gil-Blas, se n'è servito per abbozzare il ritratto del Leonardo.
      Bisogna essersi occupato alcun poco d'anatomia sociale con uno spirito serio d'investigazione per farsi una giusta idea della popolazione che vive nelle pieghe le più nascoste della società. L'immaginazione, malgrado la sua fecondità e il suo ardire, non saprebbe mai raggiungere in questa materia l'altezza della realtà. Questa ha un carattere, una fisonomia, una stranezza che bisogna aver osservato se non da presso, il che è dato soltanto ai funzionari della polizia, almeno sotto un certo punto di vista prospettico, per poter assumersi la responsabilità di storico esatto. Nè si accusino di imaginarii e fantastici i tratti di costumi ed i particolari intimi che, dice il Frégier, io sono venuto fin qui additando.
      Sebbene temperati dalla riserva, che ho dovuto imporre alla mia penna, questi non sono in sostanza meno veri.


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Milano in ombra.
Abissi plebei
di Lodovico Corio
Civelli Milano
1885 pagine 124

   





Gil-Blas Leonardo Frégier