Non cosė altrove, a Parigi, esempligrazia, dove una parte della popolazione, che vive non si sa di che, nč perchč, č stata dai Parigini battezzata con qualche spirito, ma con poca caritā: Krumiri.
I Krumiri di Parigi.
I Krumiri! Č una parola tutta parigina. Sono gli operai dei sobborghi che nell'anno di grazia 1882 hanno adoperato questo nome per designare i membri d'una tribų, selvaggia per la sua condizione e per le sue abitudini, civile per la sua origine, differente dai cittadini di Parigi quasi quanto i Krumiri dell'Africa. Costoro abitano tra la piazza Pinel e la via Jenner nel decimoterzo circondario. Epperō sapientemente il giornale di Parigi, dal quale attingiamo queste notizie fa osservare ai suoi concittadini: Voi potete recarvi presso questi Krumiri con una mezz'oretta di strada soltanto.
I Krumiri non abitano in locande; non sono nč locatarii, nč proprietarii. Essi sono proprietarii della loro casa, e locatarii del terreno sul quale la posano.
E quel giornale aggiunge:
Notiamo che vi sono nella cittā dei Krumiri, degl'industriali, che hanno fabbricato per subaffittare... Il sublime del genere.
Trattasi di Krumiri che sono nello stesso tempo locatori.
Ma non posseggono nč case, nč ricoveri, posseggono piuttosto dei canili.
I Krumiri d'Africa hanno una tenda, che li ripara bene e ch'essi possono trasportar seco, quando cambiano di residenza.
Costoro invece vivono da solitarii, da eremiti. Alcuni di essi hanno con sč un cane magro o un gatto, parecchi allevano dei conigli.
Nessuno di quelli sa dove si fermerā, quando l'ordine fatale di sloggiare sarā loro dato.
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