Pagina (76/124)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ciò posto come lasciar di meravigliarsi, allorchè un travaglio nella classe degli operai, una diminuzione di salario soppraggiungono ad aggravare questo deplorevole stato di cose, che per la naturale disposizione delle sommosse facilmente s'informa dei modi simili ai già detti?
      Non basta. Molti di codesti disgraziati sono così decaduti d'ogni speranza, ch'egli è anche troppo se vivono della vita del tempo loro.
      Si palesa una calamità pubblica? rimangono indifferenti. Avviene qualche festeggiamento intorno a loro? Essi non hanno di che festeggiare, mancano i mezzi; non sono quelle le loro feste.
      Che state a ragionar loro di economia politica, della legge che governa l'offerta e la domanda? Non ne sanno buccicata. Questo sanno solamente, che assottigliando il salario, scemando il lavoro, introducendo l'uso d'una nuova macchina motrice, scema la parte loro già scarsa; allora si mettono in isciopero e alla comparsa dei gendarmi, la cui vista è bastante ad inasprirli, scagliare loro delle pietre. Di qui il fatto di Chatelineau, lo sciopero del Borinage, la sommossa degli operai di Seraing o dei guantai. Così andranno a finire tutti i travagli dell'industria, fino a che l'istruzione e un certo grado di prosperità, non abbiano messo in sicuro la numerosa classe degli operai.
      Oltracciò, in quei dì solenni, nei quali lo spirito di amor patrio si diffonde per tutto il paese e lo commove non si vedono forse disgraziati operai rimanersi come sordi alle grida dell'universale, non badando all'accalcarsi della gente dinanzi a loro?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Milano in ombra.
Abissi plebei
di Lodovico Corio
Civelli Milano
1885 pagine 124

   





Chatelineau Borinage Seraing