L'ingegnere Mazzocchi, con intelletto d'amore ha creato nel disegno di questi Asili un idillio architettonico.
Ecco l'ampio dormitorio, arioso, pulito, con quattro file di buoni letti di ferro, dove il povero può col riposo rifarsi le forze fisiche per sostenere la lotta morale della vita; ecco l'oasi, in cui può rifugiarsi il disgraziato, che vacilla sul sentiero della virtù purtroppo deserto di consolazioni, e, per impulso del rio bisogno, sta per traboccare nell'abisso della colpa; ecco tre notti di carità confortevole, che permettono il raccoglimento e la riflessione; ecco la salute, ecco la moralità, tutelate da un savio spirito di beneficenza redentrice; ecco infine il raggio della speranza nel buio della esistenza travagliata dalla miseria.
Accorrete, o poveri, che dormite nei sottoscala, negli androni delle case, sulle gradinate delle chiese, sulle panche di sasso o sotto gli alberi delle piazze, sulle cascine dei dintorni di Milano; accorrete, chè sono la vostra casa questi Asili, nè qui vi turberà il sonno la paura di essere spogliati dei pochi cenci, che costituiscono la vostra proprietà, o di essere arrestati. Questa casa è sacra al riposo, e l'ospite non trova in coloro, che l'avvicinano, se non amici e benefattori.
Ed oltre il grandioso dormitorio, ecco la sala per coloro, la cui salute meritasse speciali riguardi; ecco il bagno per stingervi da ogni sudiciume; ecco una sala di lettura, con una eccellente libreria piena di opere, ricche di buone idee e di generosi sentimenti; qui potete intrattenervi a leggere, qui potete scrivere ai vostri cari, e forse una preghiera giunta ad essi in tempo, chi sa che non possa procurarvi l'appoggio d'un congiunto; il soccorso della famiglia.
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