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      Ma di simili in cento mila, che nascono, non se ne ritrova uno. Che volendo gli altri viver lungamente sani, & morir senza noia, & fastidio, per risolutione, bisogna, che vivano regolatamente, che così non altrimenti possono goder de i frutti di tal vita, i quali sono quasi infiniti, & ciascuno di loro infinitamente da apprezzare. Perché sì come ella tiene gl'humori purgati, & benigni nel corpo, cosi non lascia ascendere fumi dallo stomaco al capo: tal che il cervello di colui, che vive à questo modo, è sempre ben purgato, & stà sempre bene in cervello: onde egli poi da queste basse & vili, ascende all'alte, & belle considerationi delle cose divine, con estremo suo solazzo, & contento; perché
      cosi considera, conosce, & intende quello, che non haverebbe nè considerata, nè conosciuto, né inteso giamai; cioè quanta sia la sua potenza, sapienza, & boutade. Discende poi alla natura, & la conosce per figliuola di esso Dio: & vede & tocca con mano quello, che nè in altra età, nè con men purgato cervello harebbe mai veduto, o toccato. Discerne all'hora veramente la bruttezza del vitio, nel quale cade colui, che non sà raffrenare le perturbationi humane, & tre importuni desiderij, che paiono nati tutti tre insieme con noi, per tenerci sempre molestati, & inquietati. Quelli sono il desiderio della concupiscenza, de gl'honori, & della robba, i quali sogliono crescer ne i vecchi, che non sono di vita regolata, perché quando passorno per l'età virile, non lasciorno nè il senso, nè l'appetito, come dovevano; pigliando in luogo di quelli la continenza & la ragione, virtù, che non furono lasciate da quello della vita ordinata, quando vi passò. Il quale conoscendo tal passioni, & tali desiderij essere fuori di ragione, essendosi dato del tutto a lei, si deliberò da quelli, & da gl'altri vitij insieme; & in luogo loro, si accostò alle virtù, & alle buone opere; & con questo mezzo di reo huomo, che era, si fece di buona & honesta vita: onde poi quando si vede ridotto per la lunga età alla resolutione, & al fine, sapendo che già per singolar beneficio di Dio, lasciò il vitio, si che dopo non è stato malvagio huomo sperando pur per i meriti di Gesù Christo nostro Redentore, morir in sua gratia, non si attrista della morte: sapendo, che dee morire, massimamente quando carco d'honore, & satio di vita, si vede giunto à quella etade, alla quale, di molte migliara d'huomini, che nascano, vivendo altrimenti, à pena uno gionge.


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Discorsi della vita sobria del sig. Luigi Cornaro
di Luigi Cornaro
Marc'Antonio Brogiollo
1620 pagine 57

   





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