Questi sono i solazzi della mia etade. Onde si vede, che la vita ch'io vivo, è vita viva, & non morta, come dicono quelli, che poco sanno, a' quali acciò sia chiaro quanto io stimi gl'altrui modi di vivere, dico che in verità,
io non cambierei la mia vita, nè la la mia etade con alcun giovine di quelli, che vivendo seguono i lor appetiti, anchor che fosse di buonissima complessione; sapendo io, che questo tale è sottoposto ogni giorno, anzi ogn'hora a mille sorti (come io ho detto) d'infirmitadi, & di morte; che quello si vede in fatto sì chiaramente, che non ha bisogno di prova alcuna: che mi ricordo anch'io molto bene, di quello, che faceva quand'io era tale: sò quanto quella età suole essere inconsiderata, & quanto i giovani aiutati dal valor intrinseco, fieno animosi, & confidenti di se medesimi nelle loro operationi, & sperino bene d'ogni cosa, sì per la poca esperienza che hanno delle cose passate, come per la caparra, che par loro havere in mano di viver assai per l'avenire. Onde si espongono audacemente ad ogni sorte di pericolo; & scacciata a ragione, & dato in mano il governo di se stessi alla concupiscenza, cercano di sodisfare ad ogni loro appetito, non vedendo i miseri, che procacciano quello, che non vorrebbono havere, cioè l'infermitadi, come ho detto più volte, & la morte. De i quali due mali, l'uno è grave, & molesta cosa à soffrire, l'altro dei tutto insopportabile & spaventoso: insopportabile à ciascuno, che si fa dato in preda al senso, & i giovani specialmente, quali par con troppo lor danno morire innanzi tempo; spaventoso à quelli, che pensano à gl'errori de quali è piena questa nostra vita mortale, & della vendetta, che suole pigliare la giustitia di Dio, nella eterna pena, de i Peccatori.
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Dio Peccatori
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