di cui non piacque à Dio, che il maggiore si provass per noi in quello mondo, essendo la vita & l'essere, cosa tanto naturalmente da ciascun vivente apprezzata, & volontieri custodita. Ma perché non intendo hora formare un Panegirico di questa rara & eccellente Sobrietà, farò fine, per essere
anchora sobrio in questa parte: non già perche di lei non si possano dire infinite
cose, appresso le raccontate, maaffine di rimettere à più
commoda occasioneil rimanente del
le sue lodi.
COMPENDIO DELLA VITA SOBRIA,
DEL MEDESIMO.
Havendo così, com'io desiderava, il mio Trattato della vita sobria cominciato giovare à quelli, che sono nati di trista complessione, poiche questi ogni tratto per ogni picciolo disordine, che fanno, per cagione della loro debil complessione, sì sentono così indisposti, che peggio non potriano sentirsi, che ciò veramente non avviene à quelli, che sono nati di buona: & però quelli di trista per vivere sani, havendo veduto il sopradetto Trattato, alcuni sono posti à tale vita; certificati per la esperientia quanto essa giovi. Et così vorrei giovare à quelli, che sono nati di buona: perche fondandosi sopra quella, vivono in vita disordinata; onde come pervengono alla età delli LX. anni, ò là intorno, si fanno difettosi di diversi mali, & dolori: chi di gotte, chi di fianco, chi di stomaco, & altri simili mali, ne' quali non entrarebbono se si ponessero alla vita sobria; & si come muoiono di quelli prima che pervengano alla età delli LXXX. anni; viverebbono insino alli cento, termine conceduto da Dio e dalla nostra madre Natura à noi suoi figliuoli.
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