Però è men male vivere sano sempre, che molte volte amalato, per conservarsi l'humore radicale. Onde con ragione si può concludere, che la santa vita sobria sia vera madre della sanità, e vita lunga. O sacrosanta vita sobria tanto giovevole à gli huomini, giovandoli tanto come gli giovi, che tanto li fai vivere, che si fanno sì ragionevoli per la lunga Età, che con la ragione si liberano da gl'amari frutti del senso, nemico della ragione, che è propria dell'huomo; i quali amari frutti sono le passioni, e le perturbationi; & oltra lo liberi anchora dall'horrendo pensiero della morte. O quanto io tuo buon discepolo a te son tenuto, perche per te godo questo bel Mondo, che veramente è bello à chi le lo sà far bello con il tuo mezzo, come ho saputo farmelo io: nè in altra età quando era giovane, e tutto sensuale, e che viveva in vita disordinata, mai potei farmelo si bello, se non per godere ogni età, non sparmiai à spesa, nè ad altro: ma trovai che tutti i piaceri di quelle etadi, havevano i suoi contrarij: talche non conobbi mai, che il Mondo fosse bello, se non. in questa etade. O veramente felice vita, che oltre le tante sopradette gratie, che concedi al tuo vecchio, gli riduci il suo stomaco in tanta bontà, e perfettione, che gusta più il puro pane, di quello che già gustava nella gioventù i più dilicati cibi: & questo operi, perche sei ragionevole,
sapendo, che il pane è il più proprio cibo dell'huomo, quando è accompagnato con voglia di mangiare; e nella vita sobria ha esso sempre quella naturale compagnia, perche mangiandosi sempre poco, il stomaco che ha poco carico, ha sempre fra poco termine voglia di mangiare; e per questo il puro pane tanto si gusta: & io lo provo per esperientia, e dico, che tanto lo gusto, che dubiterei di errare nel vitio della gola, se non fosse, che sò che è necessario di mangiarne & che non si può mangiare cibo più naturale: E tu madre Natura, che sei tanto amorevole al tuo vecchio per conservarlo oltra, gli hai proveduto, che con poco cibo possa conservarsi; & per darli maggior favore in questo, e più giovarli: gli dimostri, che si come nella sua gioventù mangiava due volte il giorno, che nella sua vecchiezza debba quel cibo delle due, dividerlo in quattro: perche così diviso, sarà più facilmente digerito dallo stomaco suo; e si come giovane gustava due sole volte al dì, che in vecchiezza ne gusti quattro, pur che vadi scemando la quantità, si come moltiplicano gli anni: & cosi osservo io, si come mi dimostri, e però li miei spiriti, che non sono oppressi dal molto cibo, ma solamente sostentati; sono sempre allegri, e la virtù sua si dimostra maggiore dopo il cibo: onde sono astretto dopo il mangiare à cantare, e poi à scrivere; nè mai il scrivere dopo il mangiare à me nuoce, nè l'intelletto mio mai è più più buono di quello che è all'hora, nè à me dopo il mangiare vien sonno, perche il poco cibo non può mandare dallo stomaco alla testa fumi.
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