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      Ma perche io nacqui di trista, dubito di non passare li cent'anni, & così anco se gl'altri, che medesimamente nascono di trista, si fossero posti alla vita ordinata, come ho fatt'io, sarebbono prosperosamente giunti alli cento & più anni, come aggiongerò io. Et questo esser sicuro di vivere molt'ànni à me pare esser cosa bella, & da stimar molto, non si trovando alcuno, che sia pur sicuro di viver una sol'hora, se non quelli, che tengono vita sobria, il qual fondamento, & sicurtà di vivere è fondato sopra buone, & vere ragioni naturali, che non ponno mai mancare, essendo cosa impossibile in Natura, che colui che tiene vita ordinata, & sobria, possa amalarsi, nè morire per morte non naturale avanti tempo, si come al suo è necessario che mora; Ma avanti non può morire; per che essa vita sobria ha virtù di levare tutte le cagioni, che causano il male, & il male non può venire senza causa; la quale, levata che sia, è levato il male; & levato il male, è levato la morte non naturale. Et non è dubbio alcuno, che la vita ordinata, & sobria non habbia virtù, & forza di levar tali cagioni, sendo quella che opera che gli humori, i quali tengono sano & amalato, vivo & morto l'huomo, si come sono buoni & tristi, che essendo che di tristi che sono, si fanno buoni & perfetti, percioche essa ha questa virtù naturale di farli tali, che à forza si uniscono, adeguano, & legano insieme in modo che piu non si possono separare, ò mettersi in moto, over alteratione; dalle quali cose nascono poi febri crudeli & finalmente la morte.


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Discorsi della vita sobria del sig. Luigi Cornaro
di Luigi Cornaro
Marc'Antonio Brogiollo
1620 pagine 57

   





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