E chi è colui, che a questi potesse trovar contrario alcuno, non ve ne essendo? Godo poi quest'altro, che havendo perduto una notabile quantità d'intrata, levata à miei nipoti per mala fortuna, io con il pensier solo che non dorme, & non con fatica corporale, se non poca di mente, ho trovato il vero, & infallibile modo di rifar tal danno doppiamente, pel mezzo della vera & lodevole agricoltura. Un'altro solazzo ancor godo, che'l mio Trattato, che composi della vita vita Sobria per giovare, io veggo che giova, come mi affermano alcuni à bocca, i quali dicono che gli giova grandemente, & poi si vede in fatto: & altri con lettere dicono, che la vita loro, dopo Dio; da me dipende. Ancora un'altro solazzo io godo, che è il scrivere di mia mano; percioche scrivo assai per giovare, si in architettura, come in agricoltura. E godo poi un altro, che è il ragionare con huomini di bello & alto intelletto, dalli quali ancora in questa età imparo. Oh che solazzo è questo, che in questa età non vi si pone fatica allo imparare per cosa grande, alta, & difficile ch'ella si sia. Et di più voglio dire, ancor che ad alcuni paia cosa impossibile, & che in alcun modo possa essere, che in questa età godo ad un tratto due vite, l'una terrena con l'effetto, & la celeste col pensiero, il quale hà virtù di far godere, quando è fondato sopra cosa che si sia per dover godere, si come io son certo che goderò quella per la infinita bontà & misericordia del grande Iddio. Godo adunque questa terrena, mercè della vita ordinata & sobria, tanto grata à sua Maestà, per esser piena di virtù, & nimica del vitio.
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Trattato Sobria Dio Iddio Maestà
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