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      Il Toleto Cardinale e chiarissimo filosofo seguace di Aristotele e di Tommaso, diceva così: "In due maniere si può determinare la esistenza degli elementi, l'una è l'analisi dei corpi. Infatti ritroviamo che alcuni corpi si decompongono in altri, come intervien de'misti: ed altri corpi non così decompongonsi, ma sciolgonsi in una sostanza della stessa specie. Adunque è manifesto che quelli che si decompongono sono composti di quelli nei quali si decompongono, e poichè nelle analisi non si può ammettere un procedimento all'infinito, è mestieri confessare che vi sono de' corpi che in altri non possono decomporsi: e tali sono gli elementi. La seconda maniera è la sintesi. Imperciocchè noi troviamo che molti corpi vengono a costituirsi in forza della unione di altri: ma così non si formano quelli che sono elementi; dunque vi sono dei corpi che non vengono generati per sintesi di altri corpi."(7) Nel fatto poi è cotesta una impresa difficilissima, conciossiachè non sarà mai che incontriamo una certezza di avere compiuta assolutamente l'analisi, o di avere adoperate, nell'esordire la sintesi, sostanze affatto indivisibili secondo la specie. Laonde vi fu grandissima discrepanza in varii tempi nel determinare quali in verità fossero gli elementi, e se oggimai sarebbe ridevole cosa seguire la opinione degli antichi fisici che affermavano essere quattro gli elementi,(8) la sarebbe pure imprudente asseverare che que' circa settanta, che or corrono col nome di elementi, sian, senza dubbio, tali, perchè, coll'arte nostra ancora non gli abbiam disciolti in sostanze di specie diverse.


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La sintesi chimica secondo i principi filosofici di S. Tommaso D'Acquino
di Giovanni Maria Cornoldi
Istituto Tipografico Bologna
1876 pagine 74

   





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