Allorchè pertanto, diciamo con l'Aquinate che il misto è una sostanza, noi dalla medesima intendiamo rimossi i pori od interstizii della prima specie, ond'è costituito l'aggregato, non quelli della seconda, che non si oppongono all'unità sostanziale, e i quali ritrovansi nelle sostanze che veramente possiamo dire atome perchè individue.
Ben vede il lettore che ciò che dicesi misto, nell'uso, dell'Aquinate, è assolutamente diverso dal miscuglio nell'uso moderno, ed è quello che or diciamo composto chimico, mercecchè il miscuglio è un aggregato, e il composto chimico è una novella sostanza che risulta dalla combinazione degli elementi.
Che se il misto è ciò che dicesi ora composto chimico, la mistione sarà quella che ora dicesi chimica composizione, ovvero combinazione. Perciò con Aristotele diceva l'Aquinate che la mistione è miscibilium alteratorum unio e dagli altri congiungimenti così distinguevala. "Quod plura corpora veniant ad constitutionem unius, hoc non potest esse nisi tribus, modis: vel per simplicem aggregationem, sicut ex lapidibus fit acervus: vel per compositionem quæ est cum ordine partium determinato et ligamento sicut ex lignis et lapidibus fit domus: vel per mixtionem sicut ex elementis efficitur mixtum."(16) E studiosamente dice Tommaso plura corpora, perchè quì non c'entra l'unione della materia e della forma sostanziale, poichè nè l'una nè l'altra, separatamente presa, è corpo, ma entrambe costituiscono l'essenza compiuta di ogni corpo anche elementare.
Fin quì abbiamo il concetto filosofico e nobile del composto e della chimica composizione; nè è lecito confondere questo concetto coi voltabili sistemi degli scienziati, od anche coi veri ritrovati della esperienza.
| |
Aquinate Aquinate Aristotele Aquinate Tommaso
|