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      Nè di questo debbono rammaricarsi i chimici, poichè le loro formule solo riguardano al modo onde gli elementi entrano in composizione, considerativi i volumi, i pesi, ed i mutui rapporti di questi a quelli: nè punto intendono di determinare lo stato della nuova sostanza generata dopo la combinazione. Un atomismo chimico che stabilisca una divisione e molto più una separazione di atomi esistenti nelle proprie nature dopo la sintesi chimica non solo non ha verun fondamento nella chimica moderna, ma, direm anzi, dai veri scienziati non è nemmeno considerato, ed a tutta ragione, mercecchè vogliono questi essere retti dalla esperienza e non già dai pregiudizii e dalla immaginazione.
      Se non che quantunque, la nostra dottrina si possa acconciare alla legge prefata dell'atomismo, se la si consideri prima della sintesi stessa, tuttavia siam per questo ben lontani dall'ammetterla come certa. Sempre l'abbiamo avuta in luogo di una ipotesi non confortata da solida prova e più fantastica che reale, ed oggimai vediamo che parecchi chimici di alto valore la rigettano con vero disprezzo e menano alte maraviglie perchè vogliasi ancora rispettare nelle trattazioni della chimica. Il chiar. Berthelot, nella sua operetta, pubblicata in questi giorni, sopra la sintesi chimica,(24) così discorre. "Il principale rimprovero che si può fare alla teoria atomica, e che pur si può muovere contro tutte le teoriche analoghe ad essa, è che porge occasione di trattare sopra certi rapporti numerici, piuttostochè sopra i veri corpi, mercecchè pretende di riferire tutte le reazioni ad una fantastica unità di tipo.


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La sintesi chimica secondo i principi filosofici di S. Tommaso D'Acquino
di Giovanni Maria Cornoldi
Istituto Tipografico Bologna
1876 pagine 74

   





Berthelot