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      Ma diamo che pur abbia valore siffatta parola: la non sarebbe da gittarsi lì senza prova cotesta neutralità. Tuttavia non v'è fiore di dimostrazione.
      Ma e che cosa può mai significare questa parola neutralizzati? Che vuol dire p. e, che l'O e l'H sono nell'acqua fatti così neutri che più non possono operare come dianzi? Non altro per certo che questo, che l'ossigeno non può dimostrarsi con la sua operazione al di fuori ossigeno, poichè egli ha impiegata questa operazione coll'amico idrogeno, e altrettanto dicasi di questo rispetto a quello. Ma, ripiglio, o l'ossigeno avrà esaurita ogni virtù operativa con l'idrogeno, o ne avrà ritenuta una parte. Se l'ha esaurita, allora al di fuori non potrà operare in nessuna maniera; se ne ha conservato una parte, opererà al di fuori come prima, ma più debolmente: e il medesimo dicasi dell'idrogeno. Ciò che dico di questi elementi si debbe dire di tutti nelle sintesi loro. Adunque o non ci sarà operazione esterna del misto o dovrà ridursi alle due operazioni degli elementi meno intense: però l'operazione dell'acqua sarà l'identica operazione parziale dell'idrogeno e la identica parziale dell'ossigeno. Ma non è così: sono operazioni di diversissima specie come lo sono tutte le operazioni dei composti chimici rispetto a quelle de' componenti. Per la qual cosa la parola neutralizzati, in fatto, non ha nessun valore e ad altro non serve che a schifare un silenzio poco caro, e a servire di un orpello per coloro che in logica son poco destri.
      Ragguardiamo ora la sostanza composta in sè stessa, in maniera per così dire assoluta.


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La sintesi chimica secondo i principi filosofici di S. Tommaso D'Acquino
di Giovanni Maria Cornoldi
Istituto Tipografico Bologna
1876 pagine 74