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      Di quella guisa che la materia dell'uovo fecondo di un Aquila non può attuarsi ad embrione di uno Struzzo, perchè nol contiene virtualmente nelle disposizioni derivate dai generanti della medesima, la materia, di una molecula di acqua non può attuarsi in un atomo di cloro e in un atomo di nitrogene, perchè virtualmente nelle disposizioni o qualità ricevute dagli elementi genitori non contiene cotesti atomi, ma sì quelli dell'ossigeno e dell'idrogeno. Se noi propugnassimo il sistema meccanico-atomico, il quale non riconosce nessuna diversità specifica e di natura tra gli atomi primigenei e rigetta le forme sostanziali, per corto non sapremo dare ragione perchè mai dall'ammoniaca non possa escire qualche volta l'ossigeno e il carbonio, ma sempre debba uscire l'idrogeno e il nitrogeno; così l'acqua non mai possa dare metalloidi diversi dall'O e dall'H, come non potremmo dar vera ragione perchè non si possano trasformare le sostanze di guisa da ritrovarci il famoso lapis philosophorum e fabbricarci dell'oro, il quale sarebbe pur necessario in tanta abbondanza di carta che ne tiene le veci.(29) Ma noi ammettiamo la pluralità specifica degli elementi, e delle diverse forme sostanziali, principii intimi delle diverse operazioni ed ammettiamo, anco, come dice con Aristotele Tommaso, che gli ordini delle specie delle sostanze corporee sono come le figure in geometria, le quali partendosi dal triangolo vanno al circolo. E come nelle figure il cangiamento non si fa per addizione o semplice sottrazione, ma per mutazione di tutta la figura: così la trasformazione delle specie non si fa per addizione o divisione delle forme, ma per vera mutazione di queste.


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La sintesi chimica secondo i principi filosofici di S. Tommaso D'Acquino
di Giovanni Maria Cornoldi
Istituto Tipografico Bologna
1876 pagine 74

   





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