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      Tutto ciò che si aggiugne alla definizione dell'acqua non va punto confuso con la medesima, e piuttosto, risguarda il modo, onde stanno gli elementi nell'acqua stessa e però, per universale applicazione, in ogni chimico composto. E in questo la dottrina che si ascrive alla scuola chimica non è punto della scienza stessa, ma è una mera ipotesi filosofica di alcuni, o di molti (non cale il numero) chimici moderni. Imperocchè la scienza chimica, che è tutta sperimentale ci obbliga ad ammettere la dottrina delle chimiche affinità, delle proporzioni definite, dei multipli, tutto cose che precedono la sintesi; ed eziandio richiede che noi pure abbracciamo la sentenza che il composto nell'analisi ritorna a quelli stessi elementi, onde nacque, e in quella stessa relativa quantità che aveano i medesimi prima della sintesi. In ciò poi che si attiene al tempo, che è racchiuso dall'istante della sintesi e da quello dell'analisi, la Chimica vuole che ammettiamo soltanto che il composto chimico ritiene la natura e le proprietà generiche di corpo, ma spressamente afferma, che ha cangiata la natura specifica, anzi per questo cangiamento distingue la sintesi chimica dai miscugli. Intorno al modo onde stanno gli elementi nel composto chimico, la chimica nulla direttamente ci dice, ma in quanto insegna che il composto chimico ha natura diversa da suoi elementi, indirettamente ci fa manifesto che questi non istanno più nel medesimo siccome prima, ossia nelle singule loro nature, come a suo luogo abbiamo già dimostrato.


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La sintesi chimica secondo i principi filosofici di S. Tommaso D'Acquino
di Giovanni Maria Cornoldi
Istituto Tipografico Bologna
1876 pagine 74

   





Chimica