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      (11) Poichè in questi concetti veggo uomini, anche saggi, confondersi, è bene che tu consideri, come tra la quantità continua e la quantità discreta vi sia quella opposizione che ci è tra l'unità e il numero. Nella quantità discreta il numero v'è in atto, nella quantità continua v'è in potenza. Laonde chi afferma che se l'elemento fosse quantità continua sarebbe mestieri metterci in esso parti in numero infinite, cade in contradizione; mercecché afferma che la quantità continua è discreta, od almeno egli la concepisce nella sua mente quale discreta. Il numero segue la divisione del continuo, o facciasi cotesta divisione in re o colla mente: e non si può in re o con la mente mai avere una divisione actu infinita, perchè il numero infinito non si può concepire: è assurdo. Laonde se tu mi chiedi in un continuo determinato Dio vede parti infinite di numero? ti rispondo; no; perchè Dio vede ciò che c'è, e non ciò che non c'è, e quelle parti non vi sono actu nel continuo. Perciò Dio vedrà essere divisibile il continuo in quante parti il vorrà divisibile. Se a questo ed alla determinata (e perciò non indefinita) divisibilità fisica dei corpi ponesse attenzione il ch. Purgotti, credo che certe difficoltà cesserebbono dall'aver forza nella sua bella mente. Vedi quanto scrissi sopra ciò nel Corso Filosofico - Lezione XXXI.
      (12) Vedi le Lezioni citate del corso di filosofia.
      (13) Amerei che a questo ponessero mente alcuni chimici moderni, i quali confondono le sostanze che si trovano prodotte entro a corpi organici e vicine alle vive parti organiche, con le sostanze organiche e vive.


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La sintesi chimica secondo i principi filosofici di S. Tommaso D'Acquino
di Giovanni Maria Cornoldi
Istituto Tipografico Bologna
1876 pagine 74

   





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