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      Si dovrà dire quello che si dice di que' fisici che fin dal principio de' loro Corsi danno, sopra la essenza delle sostanze e dei corpi e sopra le costoro proprietà, nozioni al tutto arbitrarie e false, cotalchè i giovani, che agevolmente sono condotti all'altrui autorità bevono fin dal principio dei loro studii il veleno dell'errore che contamina tutta la scienza.
      (26) Leggasi ciò che scrissi della quantità nelle Lezioni di filosofia scolastica. Fisica razionale. Lez. XXI.
      (27)Luog: cit.
      (28) Altrove ho detto quale sia la distinzione tra il volume reale e l'apparente. Da questa segue la differenza tra la condensazione e rarefazione proprie dalla condensazione e rarefazione improprie. Se tu concepisci una sostanza la quale ritenendo il suo reale volume diventi più porosa o meno porosa, perchè i pori variano in numero o in ampiezza, tu avrai la rarefazione e condensazione improprie. Se tu consideri una sostanza che si restringe in sè stessa o in sè si dilata e quindi ne scema od aumenta il volume reale, avrai la condensazione o rarefazione proprie. Godo di avere richiamata alla luce nel mio Corso filosofico questa dottrina, perchè io giudico, che sia la leva d'Archimede nella spiegazione dei fatti della natura, altri dei quali si spiegano con le condensazioni o rarefazioni proprie altri con le improprie. Che se non si voglia ammettere altra condensazione e rarefazione che improprie, i fenomeni della natura non solo appariranno assai spesso misteri ma eziandio mostreranno manifestamente l'assurdo.


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La sintesi chimica secondo i principi filosofici di S. Tommaso D'Acquino
di Giovanni Maria Cornoldi
Istituto Tipografico Bologna
1876 pagine 74

   





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