E se nel frattempo i nemici nostri prevalgono; - se una guerra iniqua e fratricida si rompe; - se la gente d'Italia viene spinta repugnante a rincalzar le basi dell'Austria oppressora, della Prussia infida, della Turchia moribonda; - se rovesciasi contro Francia quella formidabile coalizione militare che da tanti anni ne va spiando e insidiando l'esistenza? Miglior non sarebbe palesar tosto, come che in iscorcio ed imperfettamente, il fior fiore di quelle sante verità politiche, anzi che, temporeggiando per darci tollerabile forma letteraria, aspettare che le sorti d'Italia e del mondo le vadano a soqquadro, precipitando in una via pericolosa, tutt'opposta a quell'una ch'egli s'era prefisso e additavaci?
Il tempo incalza e con esso fors'anco avvenimenti gravissimi. Oggi n'è opportuna la stampa; domani non sarebb'essa per avventura intempestiva e tarda?
Ecco perchè, rotti li indugi, ho fermo riprodurre la eco, imperfetta di certo, ma squillante e vigorosa pur sempre, di questo grand'inno della vita novella, da me serbato con religione nel petto, e che giubilando oggi ripeto alla gente Romana, alla gente Slava, cui vedremo tosto intimamente collegate e anelanti ad un riscatto ch'ei presenti e travide,
E parmi, più che opportuno, indispensabile a' tempi nostri che mezza Europa ne va sossopra per questo gran principio della Nazionalità: - oggi che la Italia è retrospinta a forza nell'odioso passato e la preponderanza d'Austria e di Prussia sempre più perniciose fra noi: - oggi che ne si balestra in viso a sfida e ad ingiuria il patto ignominioso: - oggi finalmente che le fortune nostre corrono sì gran rischio di restar sopraffatte dal vitupero, affogate nel danno.
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