I°.
Lega Romano-Slava
edAlleanza Franco-Italo-Russa
Mente ed anima, anzi Musa ispiratrice di tutto quanto il suo dire è il gran principio della Nazionalità:
Quest'è il principio, questa la favillaChe si dilata in fiamma poi vivace,
E come stella in cielo in lui scintilla.
Sapendo egli a prova quanto soglia tornare infruttuosa l'opera isolata e parziale de' pochi, e quanto per contrario resulterebbe pieno, splendido ed assoluto il risveglio, ove le forze vive, riunite e concordi di tutti, tendessero unanimi ad un unico e medesimo obbietto, con savio accorgimento ei venne alla soluzione più pratica e più logica, tendente ad assicurare l'indipendenza comune mercè l'unione delle due grandi famiglie Romana e Slava fraternizzanti; - dacch'egli avea per costante l'avvenire dell'una gente indissolubilmente connesso con quello dell'altra; sicuro che nell'amplesso che darannosi Romani e Slavi forza è che rimanga oppresso l'inimico comune intermedio, ch'è giust'appunto l'eterno oppressore Teutonico.
E ben parrassi se da quest'alto e sagace concepimento d'una perfetta union di razza tra Francesi, Italiani, Iberici e Romeni - sotto nome di Federazione Romana - armonizzante a sua posta con Moscoviti, Bulgari, Serbi, Boemi, Polacchi, ecc., - alla lor volta stretti da un patto federale detto Federazione Slava - resulterà assicurato l'avvenire e la pace d'Europa!
Fermo dunque nell'assoluto convincimento che l'emancipazione degli uni è sì strettamente immedesimata e concatenata con quella di tutti, che l'isolarla sarebbe colpa insieme e delitto, in questa forma egli prende le mosse:
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