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      tutte sue interne difficoltà. Qual maraviglia ch'esse vadano sensibilmente aumentando col porre a repentaglio la sicurezza, nonchè la tranquillità del vastissimo impero? Ora io tengo per costante che a recidere i nervi di botto all'agitazione latente, basterebbe un complesso di maggiori libertà interne, ed un'energica adesione incondizionata al grande riscatto."
      - "Il non aderire a codesta gran Lega sarebbe per la Russia un suicidio morale, sarebbe un rinunziare alla parte attiva iniziatice che pur le compete fra gli Slavi: un ripiegare per sempre il vessillo della Nazionalità, da essa altre volte e con successo inalberato in pro de' conculcati."
      - "La Russia non può trarsi indietro nè da questa Lega, nè da quest'impresa, della quale - s'è conscia dell'avvenire e dell'interesse proprio - dovrebbe assumere l'iniziativa, ovvero farsi un attivissimo agente. Quando no, col procedere a ritroso, rinunzierà alla gloria del riscatto delli Slavi, e perderà l'egemonia su d'essi tutti."
      - "La Russia, che all'ora attuale potrebb'essere arbitra dei destini di mezza l'Asia, non verrà a capo mai delle sue aspirazioni nell'estremo oriente, finchè lascia intricate ed insolute tante e tanto gravi questioni nel suo occidente, ove le stanno a ridosso due sì poderose e perigliose preponderanze ch'essa ben può dissipare a sua posta."
      - "Se la Russia, come li statisti inglesi proclamano, è per l'Europa un gran male, essa è pur sempre un male necessario, dacchè, non foss'altro, fa contrappeso alla sterminata potenza territoriale di Germania, alla sconfinata potenza marittima d'Inghilterra.


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Testamento politico del generale Garibaldi e lettera memoranda agli italiani
di Enrico Croce
Alberto Savine Editore
1891 pagine 188

   





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